Lepre Sarda

di Golfo Aranci

Lepre Sarda

Lepre Sarda

La lepre sarda ha le dimensioni molto simili a quelle di un coniglio, con un corpo di 40-50 cm di lunghezza che termina in una piccola coda a “batuffolo”, per un peso che si aggira fra il chilo e mezzo e i due abbondanti. Come tutti il lagomorfi possiede due incisivi superiori doppi, avendone dietro i primi altri due più corti e sottili. La testa è piccola e ben definita rispetto al corpo con orecchie molto lunghe e orlate di nero così come la coda.
Possiede un corpo allungato e la muscolatura è sviluppata particolarmente nelle zampe posteriori che permettono l’andatura a lunghi salti tipica di questa specie. Le zampe anteriori sono più piccole e munite di sole 4 dite (le posteriori ne hanno 5).
Vive in quasi tutti i tipi di terreno preferendo quelli pianeggianti ma adattandosi bene ovunque vi sia una macchia mediterranea rigogliosa. Usa la base dei cespugli come nascondiglio, rifugio e tana, non scavando infatti nella terra nessun riparo se non una piccola conca nella quale alleva anche i piccoli. Il mantello di colore fulvo scuro, tendente al nero e gli stacchi bianchi della parte ventrale e della coda permettono un buon mimetismo.
I vegetali di cui si nutre sono vari e dipendono dal territorio in cui vive, ma le abitudini sono sempre notturne preferendo muoversi al crepuscolo rispetto al giorno.
Il nemico principale, escluso l’uomo e le alterazioni ambientali è la volpe che aiuta nell’equilibrio naturale a contenerne lo sviluppo numerico entro i 20-25 esemplari su km2.

Protezione:
Specie protetta con Legge n.503/81 (convenzione di Berna) e con Legge Regionale 23/98.
È stata inserita fra le specie protette perché i continui incendi, la caccia e il randagismo, stanno portando ad un calo drastico e molto veloce della presenza della Lepre sul territorio, ma nonostante questo non ha particolari programmi di protezione o tutela e viene tuttora cacciata nelle aree non protette.

A cura di Massimo Velati