F.F.S.S. La storia parte 2
Golfo Aranci
Furono le prime navi traghetto d’alto mare costruite appositamente per le Ferrovie dello Stato da impiegarsi sulla rotta Civitavecchia-Golfo Aranci. Il 1 ottobre 1961 la nave Tyrsus fece il suo primo viaggio inaugurale, a seguire nel 1962 la gemella Hermaea, nel 1965 la Gennargentu e nel 1968 la Gallura. Le 4 navi trasportarono i rotabili ferroviari, mezzi gommati e persone tra il Continente e la Sardegna, permettendo un grande sviluppo economico e turistico dell’isola. Nel 2011 la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato e il progressivo accantonamento e demolizione delle navi in servizio portarono alla chiusura definitiva del servizio. SEDUTA DEL 3 OTTOBRE 1961 – PRESIDENTE. È iscritto a parlare l’onorevole Polano. Ne ha facoltà. POLANO – Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevole ministro, ho letto molto attentamente la relazione dell’onorevole Colasanto, e vi ho trovato diverse affermazioni che rispondono a verità obiettive con le quali si può concordare. Se è vero, infatti, come è vero, che gli scambi economici sono strettamente connessi con i trasporti nonché al loro sviluppo, è evidente che per alimentare al massimo gli scambi economici occorre continuamente aggiornare, adeguare, intensificare, coordinare i mezzi di trasporto terrestri, marittimi, aerei. Dirò anzi — come già altre volte ho avuto occasione di affermare — che l’adeguamento dei mezzi deve prevedere le possibilità di sviluppo degli scambi e dei traffici tenendo conto di tutti gli elementi del presente e dell’immediato futuro che valgono a concorrere allo sviluppo dei traffici stessi. Così, dice il relatore che i diversi mezzi di trasporto — terra, acqua e aria — sono « tutti necessari; ma tutti devono svilupparsi secondo un loro equilibrio dinamico, man mano imposto dalle esigenze economiche da soddisfare e dalla convenienza di usare l’uno o l’altro mezzo ». Perciò « i canali dei trasporti devono mantenersi sempre in piena efficienza, sempre aderenti ai nuovi mezzi ed alle nuove necessità. E sempre esenti da strozzature, che sarebbero strozzature di tutto il progresso economico e sociale». Verità sacrosanta, che noi del resto abbiamo ripetute volte affermato in precedenti dibattiti sui bilanci della marina mercantile e dei trasporti. E questa verità è comprovata da un esempio lampante, quello della Sardegna.
Una delle strozzature che hanno così a lungo ostacolato il processo economico e sociale della Sardegna è stata quella della scarsezza, della inadeguatezza
dei collegamenti marittimi e del maggior costo dei trasporti tra l’isola e la penisola. Non insisterò su questi argomenti perché sono stati ampiamente illustrati più volte in quest’ultimo decennio, e pare che finalmente, anche se non completamente, si sia arrivati alla comprensione di essi da parte dello Stato, dei suoi governi e dei funzionari dirigenti ministeriali. Sono bastati, dopo molte e lunghe insistenze avanzate da questi banchi e da altri banchi del Parlamento, da dodici anni a questa parte, sono bastati, dicevo, i primi accenni ad una mitigazione della menzionata strozzatura con migliori servizi sulle linee fondamentali, quali la Olbia-Civitavecchia, la Cagliari-Civitavecchia e la Porto Torres-Genova, per notare immediatamente un impetuoso balzo in avanti del movimento di merci e passeggeri, cioè di quegli scambi economici che del mezzo hanno bisogno per potersi sviluppare, e che il mezzo deve precedere e non seguire, tardivamente seguire come è stato finora. E qui torna il principio che noi abbiamo sempre sostenuto e che oggi riaffermiamo : che il mezzo crea il traffico, naturalmente se è mezzo idoneo ed adeguato. È appunto nella situazione attuale, sui trasporti marittimi della Sardegna, sui problemi ancora insoluti, sul ruolo che i trasporti marittimi possono e debbono avere nello sviluppo economico dell’isola, che intratterrò rapidamente in questo mio breve intervento l’onorevole ministro e la Camera.
Quando dodici anni or sono, nel 1949, ebbi l’onore di intervenire per la prima volta sul bilancio della marina mercantile, dissi che la linea marittima per il percorso fra la Sardegna ed il continente nel tratto più breve : Olbia- Civitavecchia, essendo la linea fondamentale per i collegamenti tra l’isola e la penisola, doveva essere considerata come il prolungamento della ferrovia a tutti gli effetti : frequenza, capienza, comodità e tariffe. A quei tempi parlare di queste cose era parlare a gente sorda. Eppure quella era la strozzatura che da sempre affliggeva la Sardegna. Da allora sono passati dunque 12 anni; e avanti ieri, 1° ottobre 1961, finalmente, la prima nave-traghetto destinata alla Sardegna, la Tyrsus, ha effettuato il viaggio inaugurale, percorrendo in otto ore le 115 miglia marine, ossia 213 chilometri, da Civitavecchia a Golfo Aranci. Si tratta di una nave, ma in definitiva è una nuova linea delle ferrovie dello Stato, che congiunge le linee ferroviarie del continente con quelle della Sardegna. Alla Tyrsus seguirà fra qualche mese — come è stato assicurato — la seconda nave traghetto, la Hermaea. E d’ora in avanti, col nuovo servizio, un treno merci sarà in grado di viaggiare, partendo da Cagliari o da Porto Torres, fino a Parigi, Amburgo, Varsavia e più lontano ancora.
In questo modo la produzione presente e soprattutto quella futura della Sardegna potrà entrare nel mercato internazionale ed estero su un piano competitivo e su questo piano verrà a trovarsi il mercato interno sardo, dove le merci potranno giungere a minor costo di trasporto. È facilmente comprensibile quali possibilità e vantaggi vengano così ad aprirsi per l’economia sarda e quale danno essa abbia avuto per così gran ritardo nella liquidazione di questa strozzatura.
E qui sorge la domanda : bisognava proprio attendere fino al 1961 per giungere a ciò ? La nostra risposta è questa : che poteva e doveva esser fatto da molto tempo. Se la soluzione di questo problema fosse stata attuata molto prima, la Sardegna avrebbe avuto notevoli vantaggi economici, e sarebbe oggi molto più avanti nel suo sviluppo economico e sociale, e certamente molti suoi figli non avrebbero dovuto cercare lavoro all’estero. JERVOLINO, Ministro della marina mercantile. Quante difficoltà di ordine tecnico si è dovuto superare ! POLANO . È verissimo, gravi difficoltà di ordine tecnico si è dovuto superare. JERVOLINO, Ministro della marina mercantile. Quella nave dodici anni fa non si poteva realizzare. Comunque non è, questa, materia di mia competenza. POLANO – Siamo d’accordo che non è di sua competenza, ma io dico che altri paesi hanno realizzato cose simili : navi-traghetto vi sono da decenni fra la Germania e la Svezia : non mi vorrà dire che come hanno superato le difficoltà tecniche altri paesi, non poteva superarle l ‘Italia. JERVOLINO, Ministro della marina mercantile. Le navi di quei paesi non hanno però le caratteristiche della nave assegnata alla linea con la Sardegna. POLANO – Siamo d’accordo, ma si poteva studiare queste caratteristiche a suo tempo e trovare la soluzione trovata adesso. JERVOLINO, Ministro della marina mercantile. Ringraziamo Iddio per quello che si è fatto. POLANO – Non è certo un lampo di genio sprizzato nel 1959 che ha permesso di trovare la soluzione odierna : si poteva studiare prima e risolvere prima il problema. Evidentemente, ripeto, questo non rientra nelle questioni che la riguardano, onorevole ministro, se non in parte. Noi ci rallegriamo, dunque, che questo annoso problema sia finalmente risolto. La pressione dei sardi per imporre questa soluzione non è stata vana. Bisogna tuttavia chiarire bene come dovrà funzionare questo nuovo servizio.
Già delle preoccupazioni ed anche proteste si sono manifestate nell’opinione pubblica sarda, sulla stampa, fra gli operatori economici, negli organi amministrativi e sindacali e nella stessa giunta regionale allorché si è saputo che si voleva applicare al servizio dei trasporti oneri tariffari, sia per i carri ferroviari, sia per gli automezzi, i quali, oltre ad essere in aperto contrasto con l’articolo 53 dello statuto speciale della Sardegna, e pertanto un attentato all’autonomia sarda, venivano a creare una condizione di inferiorità per le comunicazioni della Sardegna rispetto a quelle della Sicilia. Si dice che le tariffe di trasporto dei mezzi ferroviari e dei mezzi gommati siano state predisposte d’intesa fra il Ministero dei trasporti (e per esso dalle ferrovie dello Stato ) e quello della marina mercantile. Per i carri ferroviari vi è stata un’assicurazione del Ministero dei trasporti che non vi saranno oneri suppletivi alle normali tariffe ferroviarie ; ma per i mezzi gommati non si sa bene come saranno regolate tali tariffe. Intanto, sia ben chiaro che le navi-traghetto devono servire ad equiparare i costi dei trasporti tra la Sardegna ed il continente a quelli esistenti su tutto il territorio nazionale. La differenza di costi a danno della Sardegna è stata appunto una delle strozzature più gravi che hanno tenuto per tanto tempo l’isola in condizioni di inferiorità nei confronti delle altre regioni d’Italia. Questa strozzatura deve essere eliminata, la differenza dei costi deve assolutamente scomparire in ogni campo, tenendo però anche nel debito conto i giusti interessi dei lavoratori portuali di Olbia e di Civitavecchia. Questo è quello che vuole oggi la Sardegna : sentirsi alla pari — nelle sue comunicazioni con il continente — con tutto il resto d’Italia.
Sorgente: Archivio F.F.S.S.