Forno elettrico della calce 1967
By Massimo Velati
L’area di Capo Figari è, insieme a Tavolara, l’unica parte di Gallura ad essere contraddistinta dall’assenza del granito. Proprio per questo motivo, a Capo Figari si è concentrata, in passato, un’intensa attività estrattiva, volta alla produzione di calce per l’edilizia. Le cave di calce furono aperte alla fine dell’800. Le principali si trovavano sul fianco orientale di Monte Ruju, subito a ridosso di Cala Moresca e sul lato meridionale di Cala Greca. Oggi, infatti, è possibile osservarne gli effetti. A Monte Ruju sono presenti, lungo la pendice del promontorio, due grandi terrazzamenti rettangolari, mentre a Cala Greca si è formato un piano largo circa 4 metri a livello del mare. Il materiale minerario veniva poi cotto all’interno di alcuni forni a fascine. I due forni principali si trovano a Cala Moresca, mentre vi erano anche dei forni secondari, uno a Cala Greca ed uno sull’isola di Figarolo. Nel 1967, dietro la spiaggia di Cala Moresca, fu realizzato anche un grande forno elettrico. Però, il suo uso fu limitato nel tempo perché il personale impiegato nella cava non aveva le capacità necessarie per utilizzarlo correttamente e, per questo motivo, la calce che vi veniva prodotta spesso non era conforme. La cava fu poi completamente abbandonata. La calce prodotta a Capo Figari servì per la costruzione della cittadina di Olbia, ove vi veniva trasportata sia via mare che via terra. Descrizione tratta dalla Tesi di Laurea di Sergio Bucci.
A cura di Massimo Velati
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