Toponomastica

Golfo Aranci

Il Nome

La vera origine

Via Marina

Via Marina

In loco, quell’insenatura che oggi è “per tutti e con la sola veste italiana” Golfo degli Aranci, un tempo era chiamata sa Còsta de Figari, “la costa di Figari”,. Figari è il nome del promontorio che, a sud, s’incurva a formare l’insenatura golfarancina; e Figari era anche il nome del primo nucleo di quella che, oggi, è la borgata di Golfaranci.
Sull’origine del toponimo oggetto di questa scheda, sui libri si leggono diverse versioni. C’è chi parla di un indigeno Gulfu di li ranci, “golfo dei granchi”; nome suggerito, si afferma, dalla notevole frequenza, sulle spiagge golfarancine, del granchio ripario (il Carcinus moenas della tribù Cyclometopa). Altri fa discendere Golfo degli aranci da un originaria Golfo degli arrangi. Un nome, questo, che, secondo qualcuno, evocherebbe lontani approdi di marinai sulla costa golfarancina, per ripararvi (arrangiare), i danni subiti dalle loro imbarcazioni, durante i fortunali nelle antistanti acque. Secondo qualche altro, invece, evocherebbe le trattative che in quello scalo fossero solitamente intercorse tra pirati, per giungere ad un arrangiamento, in altre parole, ad un accordo, nella spartizione della preda fatta. Secondo altri, infine, Golfo degli aranci evocherebbe centinaia d’arance fiutate dal mare sulla costa golfarancina, dopo il naufragio di un’imbarcazione che ne fosse stata carica.

Quale, fra le riferite versioni, coglie nel segno?

Porto dei Pescatori

Porto dei Pescatori

Non la prima, senza dubbio. A lei accenna, Antonio Taramelli, mentre ne fa una più diffusa esposizione, Emidio De Felice. Perchè una tale versione possa essere accolta per buona, restano a provare più cose. Una è l’esistenza, nel lessico gallurese, della vc. Ranciu (pl.,ganci), per indicare il granchio ripario. I termini corretti per indicare i detti crostacei, sono due: ganciu (pl.,ganci) “dal log. Ganzu (pl.,ganzos)” ad Olbia e a Golfaranci; e ragnu di mari (pl., ragni di mari), a Sampantaleo e a Portosanpaolo. Fuori dell’agro, ad Arzachena, ad es., il nome usato è, ancora, ragnu di mari. I palaesi, invece, i maddalenini e i longonesi (gli abitanti di Santateresa), distinguono tra granchi piccoli e granchi grandi: quelli li chiamano grancu (pl., granchi); questi, faoni (pl., faoni). Come si vede, la vc. Ranciu (pl., ranci), è sconosciuta non solo in loco, ma anche nella circostante, vasta area di parlata gallurese. L’altra cosa che resta da provare “sempre nell’ambito della prima versione” è l’affermata più numerosa presenza del suddetto crostaceo, sulla costa golfarancina, al confronto delle altre spiagge agrolbiesi. Un’altra, ancora, l’origine, con conio gallurese, di un nome geografico riferito ad una zona, nella quale, in passato, la parlata locale, oltre a quella logudorese, era la napoletana, ma, certamente, non la gallurese. Quanto alla seconda versione, “gli arrangi”, sembra ancora più fantasiosa della prima, per gli interrogativi che pongono, sia le evocate attività arsenalistiche, sia le contrattazioni interpiratesche. Della terza versione fa parola Emidio De Felice. Questo studioso, qualificato il nome geografico Golfo degli aranci rietimologizzazione italiana da parte dei cartografi, di quello che, anche per lui, era, in origine, il Gulfu di li ranci, definisce posteriore leggenda eziologia locale, la versione del naufragio dell’imbarcazione e del rigetto delle arance sulla spiaggia golfarancina. Nel respingere tale versione, adduce il motivo che “aranceti, in quella zona battuta sia dal maestrale che dallo scirocco e dal levante, non sono mai esistiti né potrebbero esistere”.

Tra le tavolette della Sardegna

Il lungomare nel 1961

Il lungomare nel 1961

Tra le tavolette della carta geografica della Sardegna, fatta redigere dallo stato maggiore sardo – piemontese nella prima metà del secolo scorso, quelle che fanno al caso, sono: la 10 bis, la 11 e la 11 bis del Comune di Terranova. Nella prima, la 10 bis, è chiamata Golfo degli Aranci l’insenatura che, oggi, è nota come Cala Sassari. La stessa insenatura è chiamata Golfo degli Arancia in una tavoletta “la Frazione A. Porto Congianus” di un’altra carta, la quale, se pure non datata, per le sue caratteristiche appare risalire allo stesso periodo della precedente. Il riferimento talassonimo delle addotte carte ottocentesche traduceva “sebbene non con esattezza” la locale denominazione di parte di quell’insenatura: denominazione, che era Sa Cala é Sos Aranzos. Ora, non è da credere che, attribuendo il riferito nome a quell’insenatura, i disegnatori delle citate tavolette hanno commesso un errore d’attribuzione. Non c’è stato alcun errore d’attribuzione, in primo luogo, perchè sull’insenatura che è detta Golfo degli aranci o Golfo degli Arancia si affaccia, tra le altre, la località di Sos Aranzos, “gli aranci”, dalla quale “secondo una prassi toponima ancora in uso nell’agro” prendevano il nome anche le antistanti acque: Sa Cala é Sos Aranzos, appunto. Non c’è stato, in secondo luogo, alcun errore d’attribuzione, perchè nelle tavolette 11 e11 bis della suddetta carta dello stato maggiore sardo – piemontese, nelle quali è disegnato l’insenatura che, oggi, tutti conoscono col nome di Golfo degli Aranci, questa non vi riceve un nome. Solo il piccolo, orientale approdo di Cala Moresca, in tali tavolette riceve un nome, ed è quello di Porto Figari nome che, nella tavoletta probabilmente coeva “la Frazione A, Porto Congianus, sopra citata” è, invece, dato a quello che adesso è il ben noto approdo golfarancino delle navi traghetto. Ciò assodato, dalle ricerche eseguite ed emerso anche a chi si debba l’attribuzione locale del talassonimo Golfo degli aranci, oggi unanimemente accolta. Fu Alberto della Marmora, per primo, nelle sue carte della Sardegna “la prima è del 1839” ad attribuire alle acque antistanti le coste meridionali del promontorio figariano, il nome di Golfo degli Aranci, che prima di allora indicavano parte dell’attuale Cala Sassari. E’ noto che le suddette carte hanno fatto subito testo: a loro, quindi, si sono attenuti i successivi cartografi, copiando nomenclatura ed attribuzioni locali.

Servizio traghetti a cura di Traghettilines