Lentischio
di Golfo Aranci
Il Lentischio o Lentisco, Pistacia lentiscus, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae, dal portamento cespuglioso, che può arrivare a 3-4 metri di altezza, le cui foglie e i frutti emanano un intenso profumo resinoso e aromatico.
In Sardegna cresce abbondante dalla pianura fino alle zone montuose, e gli individui che crescono isolati assumono la caratteristica forma a “pulvino” (cuscino), costellando con grandi rigonfiamenti i declivi collinari, dove spesso grandi siepi di Lentischio fungono da confine e da divisorio fra i diversi campi coltivati a cereali, viti o ulivi.
Il Lentischio è una pianta molto rustica con poche esigenze. Si adatta a qualunque tipo di suolo, sopporta agevolmente periodi di siccità, mentre teme le gelate, è abbastanza resistente agli incendi, ed è considerata come miglioratrice del terreno su cui cresce: il terriccio che si trova sotto i suoi cespugli è ritenuto, infatti, un ottimo terriccio da giardino. Questa specie è quindi molto vantaggiosa dal punto di vista ecologico, poiché è utile per il recupero di aree degradate, dove spesso cresce in associazione a Mirto, Fillirea, Olivastro.
Il Lentischio ha fiori unisessuati primaverili poco appariscenti riuniti in infiorescenze a pannocchia, portati da individui distinti, poiché la specie è dioica. Questo termine indica che i fiori femminili e maschili sono separati su individui differenti, per cui, se volessimo coltivare il Lentischio, per ottenere i frutti, dovremmo piantare almeno una pianta dai fiori maschili con diverse piante dai fiori femminili: queste produrranno i frutti, quando fecondati dal polline dell’individuo maschile.
Le foglie, di colore verde intenso, sono portate da fitte ramificazioni e in passato erano utilizzate per la concia delle pelli, per la loro ricchezza in tannini.
I frutti sono piccole drupe che assumono diversi colori secondo il grado di maturazione, passando dal verde, al rosso chiaro, al rosso granato brillante, fino al rosso scuro, quasi nero, quando sono perfettamente maturi.
Dai frutti si estrae, con procedimento artigianale casalingo per semplice bollitura e successiva spremitura, un gradevole olio aromatico che un tempo in Sardegna era utilizzato come olio alimentare al posto dell’olio di Oliva, più costoso e di difficile reperibilità specie nel periodo della guerra e nel dopoguerra (oggi invece la Sardegna produce ottimi oli di Oliva).
Nel nord Sardegna in particolare era consuetudine friggere le frittelle di carnevale, le Zìppole (Tzìpulas) con l’olio di Lentischio, che era chiamato ozzulistìncanu (ozzu = olio) e conferiva alla frittura un sapore e un aroma molto particolari.
La corteccia è di colore grigio cenere con legno rosato o rossiccio, ricco di piacevoli venature che lo rendono adatto a pregevoli lavori di intarsio, o per lavori al tornio per la sua durezza. Il legno era utilizzato in passato per produrre Carbone vegetale; oggi è un combustibile molto apprezzato per i forni a legna delle pizzerie, poiché permette di portare in breve tempo il forno ad alte temperature, e il suo aroma resinoso conferisce particolare profumo.
Sorgente Dott.ssa Marina Multineddu: Lentischio